Presentazione dell’album Lemures, Music Day, Hotel Mercure Roma West, Roma, 16 aprile 2023.
Il Balletto di Bronzo è una band di culto nel panorama del progressive rock italiano e ha un forte seguito sia nel nostro Paese che all’estero. Dopo un esordio pop beat nel 1969, la musica del gruppo cambia totalmente con l’arrivo nel 1971 del giovanissimo Gianni Leone, cantante e tastierista, che ne diventerà di fatto il leader. L’anno successivo esce il capolavoro Ys, un concept album di progressive oscuro, interamente composto da Leone. Se ritroviamo elementi comuni al genere, brani di durata estesa, lunghi passaggi strumentali, frequenti cambi di tempo, uso di pulsazioni dispari, Ys ha uno stile assolutamente personale, molto diverso dalle altre produzioni coeve, di solito più auliche e meno cupe.
Nel 1973 il gruppo si scioglie e Leone porterà avanti una carriera solista, ma alla fine degli anni ’90 sentirà il desiderio di riportare sulle scene il Balletto di Bronzo, ora declinato in un trio tastiere, basso e batteria. Nel corso del tempo diversi musicisti si succederanno a fianco di Gianni Leone, accompagnandolo nei tour in Cile, Messico, Brasile, Stati Uniti, Giappone e nella registrazione dell’album dal vivo Trys (1999) e del DVD Live in Rome (2008). Due tra questi suoneranno a lungo con Leone e confluiranno nella formazione attuale: Riccardo Spilli alla batteria dal 1997 al 2004, poi dal 2017 a oggi; e Ivano Salvatori al basso, dal 2010 a oggi. Non a caso, secondo il leader del Balletto questa è la migliore incarnazione della band per il grande affiatamento dei musicisti.
Il 2023 è l’anno di Lemures, il nuovo album del Balletto di Bronzo: nove brani, tutti inediti, quattro dei quali potranno risultare familiari a chi segue la band perché già eseguiti dal vivo: L’emofago, Napoli sotterranea, Certezze fragili e Deliquio viola. Pubblicato dalla Black Widow Records, il disco è stato presentato a Roma nella prestigiosa cornice della XXXVII edizione del Music Day, in un incontro condotto da Gianluca Livi. Gianni Leone, ancora una volta autore di testi e musica, ha spiegato di aver composto Lemures sul filo di un sottile equilibrio tra l’esigenza di mantenere una continuità con il lavoro del 1972 e la strenua volontà di non ripercorrere strade già battute. In questo sforzo è assecondato dalla batteria precisa e potente di Riccardo Spilli e dalle linee sinuose del basso di Ivano Salvatori, che si confermano colonne portanti della nuova formazione.
E la scommessa è vinta: Lemures è un disco attuale nei suoni e nella maturità compositiva che eredita dal precedente lavoro in studio la complessità dello sguardo e l’approccio introspettivo. Con una differenza, l’angoscia che permea Ys appare risolta in Lemures. Leone è cresciuto e conosce la propria forza: dà l’addio al vampiro che prende tutto e non dà niente, smaschera gli ingannatori, i falsi, gli ipocriti. E se chiude il disco cantando “Il vento poi consumerà i nostri volti per l’eternità”, il tono non è disperato ma sereno. Dalla copertina, lo spettro multicolore, il sorridente seduttore, ci invita a seguirlo in un affascinante nuovo viaggio con il Balletto di Bronzo.