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Pratobello, la borgata mai abitata

Il paese che deve la sua gloria a una rivolta popolare.

Negli anni ‘50 la Cassa per il Mezzogiorno finanzia la costruzione di borgate di colonizzazione in quasi tutte le Regioni del Sud Italia, allo scopo di riformare l’economia e la società di zone del nostro Paese ritenute arretrate. In Sardegna ne vengono costruite diverse, una delle quali nei pressi di Orgosolo: Pratobello. Edificata tra il 1958 e il 1961 e costituita da caseificio, ufficio postale, farmacia e ambulatorio medico, chiesa e canonica, scuola rurale, botteghe e abitazioni, non viene però mai abitata in modo stabile, ma frequentata soltanto come colonia estiva per bambini nei primi anni Sessanta. Il clima particolarmente rigido durante l’inverno, la distanza dai paesi del circondario, che nello stesso periodo vedono peraltro il miglioramento delle loro condizioni di vita, e l’estraneità del progetto alla cultura locale ne decretano il fallimento.

Pratobello torna a far parlare di sé nel 1969, quando lo Stato decide di impiantare un poligono di tiro dell’esercito nel territorio di Orgosolo, su terreni comunali tradizionalmente adibiti a pascolo estivo. Gli edifici abbandonati della borgata vengono allora ristrutturati per accogliere i militari, trasformandone una parte in camerate. Gli abitanti di Orgosolo si ribellano all’idea di perdere vaste aree di pascolo fondamentali per la sopravvivenza dei pastori, paventando inoltre che il poligono, annunciato dal ministero come temporaneo, non sia in realtà destinato a essere permanente.

C’è una mobilitazione generale e l’intera popolazione, uomini donne e bambini, blocca le strade di accesso alla zona e si oppone pacificamente a esercito, polizia e carabinieri. Il braccio di ferro dura alcune settimane, con arresti in massa, tentativi di spezzare il movimento, comizi e assemblee infuocati in paese, ma alla fine le richieste degli abitanti vengono accolte e lo Stato rinuncia al poligono. È la vittoria storica di una popolazione locale sulle imposizioni del governo centrale. È a questa lotta che si deve inoltre la nascita a Orgosolo del muralismo a carattere politico e sociale, un fenomeno che caratterizza tuttora questo paese della Barbagia.

La Lotta di Pratobello è ben presente nella memoria degli abitanti del paese, i quali sia in occasione del quarantennale, nel 2009, che del cinquantennale, nel 2019, hanno voluto celebrarla con marce, dibattiti e opere artistiche. Dal 1969 a oggi diversi progetti di ristrutturazione e rifunzionalizzazione di Pratobello sono stati presentati, ma nessuno è stato realizzato. Mentre gli edifici a poco a poco crollano e la vegetazione riprende possesso del terreno, il paese mai abitato deve la sua gloria a una rivolta popolare contro lo stesso Stato che ne decise la costruzione.

Principali fonti consultate:

  • Peppino Marotto, Sa lota de Pratobello, testo poetico cantato a tenore, 1969.
  • Franca Menneas, Sa lota ‘e Pratobello, libro, edizioni Domus de Janas, Monastir 2019.
  • Francesca Ziccheddu, Maria Bassu, Sa lota – Pratobello – Orgosolo 1969, video, 2017, https://youtu.be/TLmKIpdBSzg.
  • Ivana Cucca, Michele De Nicola, Un nuovo sguardo su Pratobello. Progetto di recupero del borgo abbandonato, voll. I e II, tesi di laurea Magistrale in Architettura, Costruzione e Città, Politecnico di Torino 2015.